Della solidità della tradizione della Pia dei Tolomei, soprattutto nelle terre di Toscana, abbiamo già pubblicato (tradizione dantesca; letteratura popolare e musica lirica). Anche la neonata arte cinematografa si ispirò presto al dramma della donna di Siena, sicuramente adatto ad essere rappresentato con le movenze artificiosamente drammatiche del cinema muto.
Salvo disguidi dovuti alla lacunosità di informazioni presenti in internet sul primo periodo della storia del cinema, le pellicole mute sono tre:
- Pia dei Tolomei (1908) con la regia di Mario Caserini;
- Pia de' Tolomei (1910) con la regia di Gerolamo Lo Savio e la partecipazione della divina Francesca Bertini nel ruolo della Pia;
- Pia de' Tolomei (1921) con la regia di Giovanni Zannini. Il soggetto è opera del senese Luigi Bonelli che in questa pellicola fa il suo esordio nel mondo del cinema, stando almeno a quanto riportato nel database IMDb.
Le prime due sono cortometraggi di una decina di minuti. La terza sembrerebbe (se non ho sbagliato a convertire i metri di pellicola in minuti) durare un'oretta circa.