Al terzo piano del Palazzo del Rettorato, sulla destra rispetto alla vetrata della Ragioneria, ci apetta, molto in incognito, la porta della "torretta" ... qualche scalino (un po' a chiocciola ed un po' a rampe), qualche ufficio da attraversare, un'ultimo sforzo con le scale più ripide in metallo e si arriva all'ampia terrazza, da cui si può godere di una delle viste più belle sulla Città...
In realtà la "torretta" non è nata a questo scopo ...
La "torretta" del Rettorato presa da Via Sallustio Bandini. Sulla destra il Castellare degli Ugurgeri; sulla sinistra la Chiesa di San Vigilio |
I lettori più attenti di questo blog ricorderanno che l'Ateneo si trasferì nel Convento di San Vigilio nel 1815. L'edificio si presentava però gravemente lesionato, in virtù dell terremoto del 1798 e delle ripetute occupazioni delle truppe francesi, e necessitava di lavori di restauro e di adattamento alle esigenze didattiche.
Già in questa fase i docenti della Scuola di Fisica (ed in particolare lo scolopio Massimiliano Ricca), cui era stato affidato il terzo piano del Rettorato, avanzarono la richiesta di costruire una piccola specola astronomica sopra una terrazza esistente sul tetto del palazzo in prossimità della chiesa di San Vigilio. La possibilità costruttiva fu studiata da Lorenzo Turillazzi (che dirigeva i lavori generali di restauro ed adattamento del Palazzo) ma il progetto fu provvisoriamente abbandonato per contingenti difficoltà finanziarie dell'Ateneo.
Il prof. Ricca non deve averla presa bene, se è vero che si mosse personalmente e commissionò un nuovo progetto ad Agostino Fantastici (nel frattempo succeduto al Turillazzi), suscitando le rimostranze dell'allora economo dell'Università, Alessandro Cerretani. Problemi costruttivi destinati ad incidere pesantemente sull'originario preventivo di spesa indussero Giulio Bianchi, Governatore di Siena, a sospendere nuovamente la costruzione della specola, stante anche lo scarso interesse ai lavori da parte dell'allora Provveditore dell'Ateneo, Daniello Berlinghieri.
Già in questa fase i docenti della Scuola di Fisica (ed in particolare lo scolopio Massimiliano Ricca), cui era stato affidato il terzo piano del Rettorato, avanzarono la richiesta di costruire una piccola specola astronomica sopra una terrazza esistente sul tetto del palazzo in prossimità della chiesa di San Vigilio. La possibilità costruttiva fu studiata da Lorenzo Turillazzi (che dirigeva i lavori generali di restauro ed adattamento del Palazzo) ma il progetto fu provvisoriamente abbandonato per contingenti difficoltà finanziarie dell'Ateneo.
Il prof. Ricca non deve averla presa bene, se è vero che si mosse personalmente e commissionò un nuovo progetto ad Agostino Fantastici (nel frattempo succeduto al Turillazzi), suscitando le rimostranze dell'allora economo dell'Università, Alessandro Cerretani. Problemi costruttivi destinati ad incidere pesantemente sull'originario preventivo di spesa indussero Giulio Bianchi, Governatore di Siena, a sospendere nuovamente la costruzione della specola, stante anche lo scarso interesse ai lavori da parte dell'allora Provveditore dell'Ateneo, Daniello Berlinghieri.
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Agostino Fantastici: il secondo progetto dell'osservatorio (1822). Il progetto prevedeva la possibilità di aprire il tetto per “facilitare l’osservazione della volta celeste” |
Nel 1822 il prof. Ricca tornò nuovamente alla carica e, stavolta, il Provveditore si mostrò più interessato alla costruzione della nostra specola. Agostino Fantastici redasse il suo secondo progetto cercando di assecondarne le esigenze didattiche e scientifiche ...
Il progetto fu approvato da Firenze con un congruo stanziamento in denaro ... tuttavia, di fronte ai persistenti dubbi di stabilità da parte dello stesso progettista, si dovette nuovamente soprassedere ...
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Agostino Fantastici: Terzo progetto dell’osservatorio (1825) |
Con il suo terzo progetto, Agostino Fantastici risolse i problemi di stabilità che fino ad allora avevano impedito la costruzione. Il progetto venne limitato rispetto al precedente per contenere i costi (non è più previsto il tetto apribile) ... da specola diviene specoletta ... da astronomica diviene metereologica ...
Il 20 agosto 1825 fu approvato il progetto definitivo ... i lavori terminarono il 12 maggio 1827 ...
Il prof. Ricca, per consentire all’osservatorio di entrare pienamente in funzione, vi installò molti strumenti a proprie spese ...
L’osservatorio assunse l’aspetto di una torretta in mattoni a pianta quadrata, che si eleva di 9 metri sul tetto dell'edificio. Solo nell'ottobre 2003, quando il Dipartimento di Fisica è stato trasferito dal Palazzo del Rettorato alla nuova sede nel complesso dell’ex ospedale psichiatrico, la "torretta" ha visto mutare la propria destinazione, da osservatorio a terrazza panoramica (peraltro fino ad oggi non sfruttata se non in minima parte) dalla quale si gode il bellissimo panorama della Città. Voci di corridoio la vorrebbero destinata ad inserirsi in un percorso storico-museale dell'Ateneo ...
E finalmente, dopo aver "assolto" i piaceri di una pur minima documentazione storica, passiamo ad ammirare Siena dal terrazzo della "torretta", senza dimenticarsi di ringraziare Massimiliano Ricca per la sua ostinazione nell'averla voluta ...
Ancora non siamo sulla terrazza e già si aprono scenari da favola ... in primo piano il tetto del Rettorato e, in prospettiva, la meraviglia della Torre del Mangia .. |
La Basilica di Santa Maria dei Servi. Ha avuto vicende costruttive particolarmente complesse. Nel sito originariamente sorgeva una Chiesa dedicata a San Clemente (da qui il nome completo dalla Basilica attuale "Basilica di San Clemente in Santa Maria dei Servi"). Alla fine del Duecento, i Serviti ne iniziarono il rifacimento, allo scopo di farne il loro convento. I lavori procedettero però con estremo rilento, tanto che solo nel 1533 sarebbe avvenuta la consacrazione (ad opera peraltro non ancora terminata). La facciata quattrocentesca non è stata mai portata a termine. Il campanile (fine Duecento) è stato restaurato e rifatto in parte nel 1926. |
Ancora tetti ... |
I punti cardinali della "torretta" ... per non perdersi nel cielo di Siena ... |
Devo confessare la mia difficoltà nell'individuazione di alcuni punti di Siena dall'alto ... nel caso di errori o anche solo per integrare le didascalie prego di scrivere al Tesoro di Siena ...
Documentazione:
A. Leoncini, I lavori di architettura e gli arredi progettati da Agostino Fantastici per il palazzo dell’Università di Siena, “Bullettino Senese di Storia Patria”, CI (1994), pp. 289-310
Documentazione on line:
La Chiesa di San Vigilio (sito wikipedia)
Il Castellare degli Ugurgeri (sito della Contrada priora della Civetta)
La Chiesa di Santa Maria di Provenzano (sito wikipedia)
La Basilica di San Francesco (sito wikipedia)
La Basilica di Santa Maria dei Servi (sito Siena guida virtuale)
La Chiesa di San Cristoforo (sito della Contrada priora della Civetta)
La Basilica di San Domenico (sito wikipedia)
La Cattedrale di Santa Maria Assunta (sito wikipedia)
La Torre del Mangia (sito wikipedia)
Crediti fotografici:
le foto n. 3 e 4 sono gentilmente fornite dall'Archivio storico dell'Università di Siena;
le altre foto sono originali del Tesoro di Siena. Le foto originali del Tesoro di Siena sono liberamente utilizzabili, purché sia indicato contestualmente il sito di provenienza (www.iltesorodisiena.net).
2 commenti:
Piccola nota personale.
A partire dagli anni '80 mio padre, tecnico all'Università, fu trasferito all'Osservatorio Geofisico, costola del Dipartimento di Fisica, che si trovava proprio alle fondamenta della torretta del Rettorato. Da questo, poco più di un paio di stanzette, partiva e mi immagino partisse ancora, una scala a chiocciola che saliva alla torretta stessa, dove al secondo piano c'era lo studio da disegnatore di mio padre, che al tempo si occupava di molte cose nel dipartimento, tra quali i disegni delle varie pubblicazioni scientifiche e ... le rilevazioni meteorologiche che compiva proprio sulla torretta.
Da bambino mi capitava di abdarlo a trovare spesso a lavoro e non vedevo l'ora di andare a "fare meteorologia" lassù, anche se la scala buia a chiocciola mi faceva un po' paura.
Beh, niente di che, ma vedere queste foto dalla torretta del rettorato mi ha fatto pensare al mio babbo che non c'é più.
Grazie
Ciao Giovanni. Bello quello che scrivi ... anch'io ho indelebile il ricordo di quando da piccolo andavo a trovare mio padre in ufficio. Mi pareva il Paese dei Balocchi.
Devi comunque sapere che all'inizio della scala a chiocciola, nella prima stanzetta sulla sinistra ora lavoro io ... puoi venirmi a trovare quando vuoi ...
Saluti cordialissimi
Mauro Manganelli
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